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Confini immaginari

Quando Adolphe eredita dai genitori le cantine di famiglia nell’antica provincia della Champagne, la sfida di fare meglio di loro sembra ardua, per non dire impossibile: Napoleone in persona gli ha assegnato la medaglia d'oro per "la Beauté et la Richesse de ses Caves", il più alto riconoscimento dell'epoca per un'impresa commerciale. 

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Adolphe Jacquesson

Non solo Adolphe Jacquesson migliorerà insieme al sodale Jules Guyot i metodi di allevamento delle viti, ma segnerà i secoli a venire con l’invenzione (brevettata nel 1844) che farà grande il prodotto della sua regione: la gabbietta in fil di ferro con cappellotto metallico che aggancia il tappo alla bottiglia di champagne, che permetterà di conservare tutta l’anima sparkling delle bollicine mandando in soffitta spaghi, stracci e cera usati fino ad allora con scarsi risultati e alti costi.

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Il successo non basterà però ad Adolphe per riprendersi dalla prematura scomparsa dei suoi due figli appena ventenni e presto le cantine declineranno fino ad essere rilevate dapprima dal munifico broker finanziario Léon de Tassigny, quindi dalla prolifica dinastia tricentenaria di viticoltori dei Chiquet che dal 1974 continua a guidare il brand Jacquesson dal quartier generale di Dizy, anche se la proprietà è passata alla fine del 2022 ad Artémis, la holding del lusso della famiglia Pinault proprietaria del colosso della moda Kering il cui marchio principale è Gucci. 

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Jean-Hervé e Laurent Chiquet

In Italia saranno i comaschi Valsecchi a produrre dal 1923 la prima capsula con gabbietta, tranciando e piegando a mano lo stesso fil di ferro e la stessa lamiera con cui producono gabbie per topi, scolapiatti e cestelli. Sarà il genero di Filippo Valsecchi, Sebastiano Dal Pozzo, ad avere la lucidità di virare dagli anni 1970 verso il mercato degli espositori pubblicitari e permettere all’azienda di famiglia, pur trasfigurata, di celebrare tra due mesi i 100 anni di storia.

Faranno bene, perché in quel di Ivrea un certo Bruno Getto (anche se ne rivendicherà senza successo la paternità Giovanni Bertino della OMBI) ha messo a punto una macchina automatica per produrre quelle gabbiette. Aiutato dall’ I-RUR, l’Istituto rinnovamento urbano rurale canavese presieduto nientemeno che da Adriano Olivetti in persona, Getto fonderà la ICAS, l’Industria Canavesana Attrezzature Speciali che conquisterà il mondo, arrivando a produrre un miliardo e mezzo di gabbiette e cappellotti all’anno, Tre quarti del mercato globale.

Bruno-Getto-ICASBruno Getto al centro nella foto

I Getto preferiranno ad un certo punto aprire il capitale e nel 1977 si uniranno agli eredi di Philipp Schneider che avviò la sua impresa in Assia 50 anni prima producendo fil di ferro per vigneti.

Si stima che questo Capodanno si stapperanno nel mondo quasi 400 milioni di bottiglie di Spumante o Champagne. Chissà che stappando la vostra non vi ricordiate di questa storia che attraversa Francia, Italia e Germania.

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Ha detto Ambrose Bierce: “Confine. In geografia politica, linea immaginaria tra due nazioni, che separa i diritti immaginari dell'una dai diritti immaginari dell'altra.”