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Enigmi sardi

Famiglia sarda di possidenti terrieri, a 28 anni decide di lasciare tutto per sedurre la bellissima Ida, viennese che vive a Milano dove lui si trasferisce per conquistarla. Suo padre, pioniere della meccanizzazione agricola della Sardegna, sospetta che il primogenito voglia anche sottrarsi ad un passaggio generazionale già deciso e per pronta risposta gli taglia i viveri lasciandolo senza un soldo.

Sarà quella rivista austriaca “Das Rätsel” (l’enigma) che Ida ha sempre in mano a dare a Giorgio l’idea per guadagnare di che vivere, mentre le sorelle lo aiutano a sostenersi di nascosto dal padre.

Nasce così La Settimana Enigmistica, in un bilocale in affitto dove la coppia è andata a vivere. Padre della locuzione “parole crociate”, Giorgio si occupa di tutto, dai contenuti alla distribuzione.

Il primo numero esce il 23 Gennaio 1932, data palindroma (23-1-32). Sulla copertina l'attrice messicana Lupe Vélez ottenuta sagomando le caselle nere del cruciverba.

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Ritmata da un’uscita settimanale mai interrotta (saranno posticipati di poche settimane i soli numeri 607 e 694 usciti nel 1943 e 1945), la rivista segnerà il costume italiano contribuendo a ridurre l’analfabetismo dal 20% del 1930 all’odierno 0,6%.

La formula vincente dei Sisini, oggi guidati dal nipote del fondatore, sarà un format pressoché immutato a partire dalla riconoscibilissima copertina dove alterneranno volti femminili (numeri dispari) e maschili (numeri pari), con la sola eccezione di Aldo, Giovanni e Giacomo, testimonials usciti tre settimane di seguito.

“Il confronto”, “Aguzzate la vista”, la “Susi” del famoso quesito o le "Parole Crociate Senza Schema" attraverseranno le generazioni insieme agli autori. Primo fra tutti Piero Bartezzaghi considerato il maggior enigmista del Novecento italiano e la cui eredità è stata raccolta dal figlio Alessandro.

Z-e-B
La cifra di famiglia sarà una riservatezza maniacale. La redazione è da tempo immemorabile al 10 di piazza Cinque Giornate a Milano, ma sul citofono non c’è scritto niente. Non concedono interviste e non si fanno fotografare.

Forse perché l’azienda con 50 milioni € di fatturato guadagna tanto da non aver mai ceduto alle lusinghe delle inserzioni pubblicitarie, nonostante le offerte da capogiro.