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melacompro

Quando si aggiudica per 25.000 Lire il terreno per ampliare la segheria di famiglia, ad Enrico sembra l’affare della vita. Ma suo figlio Rinaldo vede ben oltre, vuole bruciare le tappe. Detto fatto raduna i migliori ebanisti, rileva l’azienda paterna e diventa in pochi anni il più prestigioso arredatore di navi della Liguria.

La Prima Guerra Mondiale porterà le commesse militari e presto Rinaldo sposterà la produzione in quel di Pontedera dove acquista una casa automobilistica in difficoltà che tra i suoi collaudatori ha pure uno sconosciuto Enzo Ferrari.

A fargli superare i tempi bui della Grande Depressione (che brucerà due terzi del capitale sociale dell’azienda) sarà il fortunatissimo incontro col genio aeronautico di Corradino D’Ascanio, il padre dell’elica a passo variabile. Quando Rinaldo muore all’alba della Seconda Guerra Mondiale, la sua eredità viene raccolta dai figli Armando ed Enrico che si dividono i compiti. Il primo nell’aeronautica, il secondo nei mezzi di terra.

Scampato miracolosamente al colpo di pistola di un ufficiale perché tardava ad alzarsi durante un discorso in ossequio al regime, sarà proprio Enrico a chiedere alla matita di Corradino di disegnare una motocicletta sulla quale non sia necessario salire come si sale a cavallo, cosa che lui detesta. È il 1946. Nasce così la Vespa che tutto il mondo ci invidia.

Vespa-finanziamento

Sposata la vedova dell'Ufficiale Alberto Bechi, Enrico ne adotta la figlia che sposerà Umberto Agnelli il quale alla morte di Enrico rileverà prima PIAGGIO e poi GILERA, la casa motociclistica di Arcore nata dall’officina che Giuseppe Gilera aprì a Milano nel 1909 dopo essersi fatto le ossa alla Bianchi, la fabbrica di biciclette più vecchia del mondo ancora in attività, già casa automobilistica e motociclistica.

Sarà però la tragica morte del figlio Giovannino, a far consegnare a Umberto il Gruppo Piaggio al visionario ragioniere pugliese Roberto Colaninno, che ne farà il quarto gruppo mondiale delle due ruote radunando sotto la holding di famiglia anche APRILIA (l’azienda di biciclette prima che di motociclette fondata in provincia di Venezia da Alberto Beggio ed il cui nome è ispirato alla Lancia Aprilia, l’affascinante vettura del 1937), LAVERDA (la casa motociclistica nata come costola dell'azienda di mietitrebbie fondata in provincia di Vicenza da Pietro Laverda) e MOTO GUZZI (la casa motociclistica fondata a Genova nel 1921 dal Cavalier Parodi col figlio Giorgio e l’amico Carlo Guzzi). Nella foto la Moto Guzzi 500 V8 firmata da Giulio Cesare Carcano, l'unica "otto cilindri" mai apparsa sulle piste del mondo detta "l'astronave di Mandello".

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Ha detto Arnold Toynbee: “È un principio della vita paradossale ma profondamente vero che il modo più probabile di raggiungere un obiettivo non è di mirare a quell’obiettivo, ma a qualche altro obiettivo ambizioso alle sue spalle.”