Skip to content
10 min

Le Sorelle Giussani: un'impresa diabolika!

Essere donna e creare la propria impresa nel 1962, per di più fuori dal seminato paterno non era certo quanto papà imprenditore milanese e mamma dal rigore elvetico pensavano per la figlia Angela.

La bellezza ed il fisico statuario – evidenti nelle prime pubblicità delle pastiglie Valda, della Colgate e del sapone Lux – non aiutano certo a domarne il carattere, lei che ha addirittura il brevetto di pilota d'aereo e pratica svariati sport, inaudito per una ragazza della Milano benestante dell'epoca.

Angela-Giussani-fotomodella-per-®LuxardoAngela Giussani fotomodella

La prima marca della sua avventurosa storia imprenditoriale arriva a 27 anni quando sposa l'editore Gino Sansoni, che l’aiuterà a fondare la propria casa editrice (dove sarà presto raggiunta dalla sorella Luciana) nel retro dello stesso stabile di Piazza Cadorna dove ha sede la Astoria di Gino. E’ osservando il viavai dei pendolari dell’omonima stazione che Angela individua il suo target al quale fornire qualcosa da leggere che duri il tempo del viaggio. L’intuizione arriva dai personaggi negativi ma avvincenti del 1800, come Fantomas e Arsenio Lupin, dai cui travestimenti indovinerà la geniale trovata delle maschere per cambiare viso a piacere.

 

n1Ispirato ad un fatto di cronaca torinese del 1958 dove l’assassino s'era firmato Diabolich, nel 1962 esce il primo degli oggi quasi 900 numeri della felice serie di Diabolik. Il Re del Terrore, non ebbe però il successo sperato ed i numerosi resi furono mandati al macero (quasi 60 anni dopo le copie in circolazione si scambieranno tra i 4.000 e i 7.000 Euro!).

Il personaggio si attirerà all'inizio le critiche dei benpensanti dell’epoca, che denunceranno le sorelle per istigazione al crimine e addirittura per oscenità quando un disegno ritrarrà Eva e Diabolik mano nella mano camminare verso un letto matrimoniale, senza essere sposati (da allora i loro letti saranno sempre disegnati come letti gemelli). Rimarrà poi insoluta la strana sparizione del disegnatore Angelo Zarcone (che Angela aveva preso di nascosto in prestito dalla scuderia del marito) mai ritrovato neanche dall'investigatore Tom Ponzi, incaricato fino al 1982 da Angela per ritrovarlo.

4Bastano però pochi numeri per aggiustare il tiro e firmare una delle formule di feuilleton più longeve del fumetto italiano, che avrà anche un discreto successo internazionale. Il cast si arricchisce dal numero 3 di Eva Kant, l'immagine speculare al femminile di Diabolik (lei bionda e sensuale, lui nero e cupo), donna forte e indipendente attraverso la quale Angela vorrà rappresentare se stessa, tanto da darle il cognome di Immanuel Kant, l’amato filosofo oggetto della sua tesi alle magistrali. E’ invece già dal primo numero che prende forma l’eterno rivale di Diabolik, il cui nome (Ginko) è un omaggio di Angela al nome del marito con l’aggiunta della lettera k. Infine Altea, la duchessa di Vallenberg ed eterna fidanzata di Ginko, disegnata da Enzo Facciolo ispirandosi all'attrice francese Capucine (modella di Givenchy e grande amica di Audrey Hepburn)

 

Il successo attirerà le matite dei migliori disegnatori in circolazione prima dell’avvento del digitale: Gino Marchesi, Enzo Facciolo, Glauco Coretti, Edgardo Dell’Acqua ed il più caratteristico, famoso e quotato di tutti: Sergio Zaniboni, il cui figlio Paolo raccoglierà l’eredità portando dagli anni 2000 il digitale nella casa editrice Astorina.

dAngela, classe 1922, muore a 64 anni, e Luciana prende le redini della casa editrice gestendola fino al 1999 quando fa appena in tempo – prima di morire poco più di un anno dopo – a cedere direzione ed un pacchetto di azioni della casa editrice a Mario Gomboli, collaboratore di lunga data e conosciuto ancora diciannovenne, appena uscito da quel liceo milanese "Alessandro Volta" dove costruirà una duratura amicizia col compagno di classe Alfredo Castelli (il padre di Martin Mystère, il detective dell'impossibile). Mario avrà il merito di regalare a Diabolik e ad Astorina una continuità che non conosce crisi, integrando il fumetto col mondo digitale sia nella realizzazione delle tavole, che più commercialmente con l'utilizzo intelligente dei social. Diabolik Club, cartoni animati, gadgets e nuove iniziative fino alla scrittura dei soggetti dei film di Marco e Antonio Manetti noti come Manetti Bros., hanno reso impossibile anche ai collezionisti più incalliti di stare dietro a tutto il materiale prodotto dalla gestione Gomboli.

 

sorelle

[Credits: tutte le immagini e i disegni sono di proprietà della Casa Editrice Astorina e www.diabolik.it]