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Un taxi per Torquato Tasso

𝐈 𝐭𝐚𝐱𝐢 𝐮𝐧'𝐢𝐧𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐠𝐥𝐞𝐬𝐞, 𝐟𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐞 𝐨 𝐚𝐦𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚𝐧𝐚? 𝐍𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨. 𝐈 𝐭𝐚𝐱𝐢 𝐥𝐢 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐢 𝐛𝐞𝐫𝐠𝐚𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐢!

Quando Zanetto e Francesco Tasso emigrano dal paesino di Camerata Cornello in Val Brembana alla volta della Germania, la loro famiglia ha già un cognome importante per aver inventato il trasporto a staffetta della posta attraverso le cosiddette 𝑠𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑜 dove cavallo e messaggero si alternano per coprire lunghe distanze. [Per la cronaca, un secolo dopo un altro ramo della famiglia darà i natali a Torquato Tasso, il poeta della 𝐺𝑒𝑟𝑢𝑠𝑎𝑙𝑒𝑚𝑚𝑒 𝐿𝑖𝑏𝑒𝑟𝑎𝑡𝑎.]
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[Il piccolo paesino di Camerata Cornello che oggi conta appena 500 abitanti.]

Ottenute la gestione del servizio postale della Compagnia dei Corrieri della Serenissima tra Venezia, Milano e Roma e la nomina a Corrieri della corrispondenza dello Stato Pontificio, nel 1504 arriva la chiamata nientemeno che dell’imperatore Massimiliano I d’Asburgo che vuole affidare ai due fratelli il servizio postale dell’intero Sacro Romano Impero. 

Arrivati in Germania Zanetto e Francesco cambiano il cognome in 𝐓𝐚𝐱𝐢𝐬, presto unito al cognome di un altro ramo della famiglia, i Torriani, che li raggiunge e che verrà germanizzato in 𝐓𝐡𝐮𝐫𝐧. 

È nata la casata Thurn und Taxis, una delle più ricche d’Europa, che sulle carrozze che trasportano le missive faranno salire dal 1700 anche passeggeri facoltosi che hanno urgenza di spostarsi velocemente. 


Coat_of_Arms_of_Thurn_and_Taxis.svg[Lo stemma della casata Thurn und Taxis]

Nasce così il primo servizio di 𝐭𝐚𝐱𝐢 della storia, parola che si riconduce alla riduzione del cognome Taxis, anche se i puristi della lingua si scateneranno su etimologie diverse nei secoli a seguire.

Quando il trasportatore tedesco Friedrich Greiner inventerà nel 1896 a Stoccarda l’utilizzo per servizio pubblico della nascente automobile (commissionando a Gottlieb Daimler e Carl Friedrich Benz un’apposita carrozza a motore per l’astronomica cifra di 5.530 Marchi) e l’altrettanto tedesco German Wilhelm Bruhn inventerà poco dopo il tassametro, i puristi della filologia rivendicheranno l’etimologia di tassametro a latino e greco. Chi riconducendo “taxi” al latino “taxa” (tassa), chi al greco “taxis” (ordinamento di un pagamento) e chi ancora al greco “tachos” (veloce) e “metro” al latino “metrum” (misura). La parola “taxi” diventerà comunque tra le più diffuse al mondo e quella presente pressoché immutata nel maggior numero di lingue del mondo.

Con la diffusione dei taxi aumenterà anche l’esigenza di renderli visibili, il che porterà all’iconografico colore giallo. Negli anni 1940 arriveranno quindi gli impianti radio per comunicare dalla centrale con le vetture.

1707053610118Robert De Niro in Taxi Driver

Nel 1976 la professione del tassista arriva sul grande schermo per mano del nipote di emigranti palermitani, un certo Martin Scorsese, che dirigerà un giovane Robert Di Niro (ma all’immigrazione del suo bisnonno Giovanni che arriva dalla provincia di Campobasso, trascrivono male il cognome che diventa De Niro) che impersona un tassista newyorchese sensibile e solitario che scivola in una spirale di ribellione violenta alle ingiustizie di una società corrotta e alienante. 

Il celebre monologo di De Niro davanti allo specchio col riff "You talking to me?" (foto sotto) fu pura improvvisazione del già allora istrionico attore di origini italiane. Il ruolo del protagonista andò a lui dopo il rifiuto di Dustin Hoffman che etichettò Scorsese e la trama come pazzia. Jodie Foster invece, allora tredicenne, verrà scelta tra una rosa stellare di provini tra cui Bo Derek, Rosanna Arquette, Kim Basinger, Geena Davis, Goldie Hawn, Debra Winger e Michelle Pfeiffer! Completeranno il cast stellare Harvey Keitel, Cybill Shepherd e Peter Boyle.

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Scherzo della digitalizzazione, la più grande compagnia di taxi al mondo non possiede taxi. È Uber con uno strabiliante 25% di quota di mercato.

Ha detto Dante Alighieri: "𝐋𝐚 𝐬𝐭𝐢𝐫𝐩𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚 𝐥𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐠𝐮𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐧𝐨𝐛𝐢𝐥𝐢, 𝐦𝐚 𝐥𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐠𝐮𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐧𝐨𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐢𝐫𝐩𝐞."