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A come Eiffel

Quando il progettista muore all’improvviso, nessuno sa come completare quella statua con la testa di donna e il braccio che impugna una torcia.

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Orfano di padre alsaziano e fervente repubblicano che fu addirittura aiutante di campo di Giuseppe Garibaldi, Auguste Bartholdi non sa come dire al governo francese che non si può andare avanti.

Incaricato di realizzare la 𝗦𝘁𝗮𝘁𝘂𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀, omaggio della Francia al centenario dell'indipendenza americana, proprio lui aveva identificato in una piccola isoletta al largo della baia di New York, il sito più favorevole per realizzare quel simbolo che vorrà visibile a tutte le navi in arrivo al porto: 𝘉𝘦𝘥𝘭𝘰𝘦’𝘴 𝘐𝘴𝘭𝘢𝘯𝘥, dal nome del primo proprietario che l’aveva acquistata dagli indiani nativi nel 1667 e rinominata dal 1956 𝘓𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵𝘺 𝘐𝘴𝘭𝘢𝘯𝘥.

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C’è una sola persona al mondo che nel 1879 può togliere Bartholdi dalle canne, riprogettando la struttura di sostegno di quella statua che deve resistere al vento della baia, alle escursioni termiche e prevedere l’ingresso di numerosi visitatori: si chiama Gustave Bönickhausen.

Figlio di immigrati tedeschi in Francia e convinto di avere la carriera spianata nell’azienda di vernici dello zio, Gustave appen laureato in ingegneria chimica si abbandona ad una vita di amori mondani, bruscamente interrotti quando i rapporti tra suo zio e suo padre verranno compromessi da opposti credo politici.

Costretto per anni nella miseria più nera, la svolta arriverà quando Charles Nepveu lo avvicinerà all’ingegneria ferroviaria, facendone uno dei più grandi designer al mondo di ponti e strutture in ferro.

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Non solo il genio di Gustave Bönickhausen permetterà a Bartholdi di completare la Statua della Libertà, simbolo della 𝘧𝘳𝘦𝘦𝘥𝘰𝘮 americana, ma produrrà quella torre, inno al progresso, commissionata come installazione temporanea per l’EXPO di Parigi del 1889 e che diventerà invece il simbolo permanente della grandeur francese.

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Dedicata all’amore infranto per Adrienne Bourgés, la cui iniziale del nome Gustave stilizzerà nella forma della sua opera, la 𝗧𝗼𝘂𝗿 𝗘𝗶𝗳𝗳𝗲𝗹 è universalmente nota col cognome che la famiglia Bönickhausen chiese di modificare, per la difficile pronuncia, in Eiffel (a ricordo delle montagne natie Eifel in Germania), ma che la burocrazia francese registrerà solo nel 1880 quando Gustave Eiffel ha oramai 48 anni.

Ha detto Lucia Gaianigo: “𝑵𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝒂 𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂, 𝒎𝒂 𝒍𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂 𝒂 𝒓𝒆𝒏𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒖𝒏𝒊𝒄𝒐 𝒊𝒍 𝒏𝒐𝒎𝒆.”

 

[CURIOSITA': Forse non tutti sanno che a Parigi ci sono 5 copie della Statua della Libertà. Scopri qui dove si trovano.]

[CURIOSITA': In cima alla Tour EIffel, Gustave Eiffel fece costruire un appartamento privato dove poteva condurre esperimenti e intrattenere visitatori illustri. L'ufficio, che offre una delle migliori viste panoramiche di Parigi, è chiuso ai visitatori da diversi anni.]