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Perchè le cerniere lampo si chiamano LAMPO?

Quando Gaetano e Giulio arrivano freschi di laurea nell’azienda di famiglia, i genitori sono in procinto di venderla, senza aver detto niente a nessuno. La situazione è paradossale, ma i due cugini riusciranno a convincere i rispettivi genitori a non mollare e a consegnargli l’azienda che ha fatto della cerniera lampo un’icona del Made in Italy.

Fin dal bisnonno Giovanni, i Lanfranchi faranno delle avversità la loro forza. Classe 1854, Giovanni fa parte di una numerosa famiglia – dieci fratelli, cinque maschi e cinque femmine – mantenuta dal lavoro da tintore del padre Gaetano in quel di Palazzolo sull’Oglio, provincia bresciana. I figli crescono e si sistemano: alcuni a Palazzolo, altri emigrano in Francia e in America. Giovanni si fa le ossa in diversi bottonifici. A 32 anni è pronto per fare da solo.

Nasce così la Giovanni Lanfranchi & C. (dove quel C. sta per Corridori, un impiegato di banca che viene associato nell’impresa), che si stabilirà presto all’indirizzo dove si trova ancora oggi, nel vecchio filatoio in Contrada delle Tezze (ora Via Zanardelli), dotato di ruota idraulica da tre cavalli ottenuta sfruttando un salto di mezzo metro d’acqua del vicino canale (l’energia elettrica arriverà solo dieci anni dopo). A soli 49 anni Giovanni muore improvvisamente per emorragia cerebrale, lasciando sua moglie Colomba con otto figli, da Paolo ventenne a Gaetano di appena due anni. Saranno il rappresentante Aristide Calef ed il suo omologo londinese James Floercheim a rivelarsi veri amici della famiglia, formando Paolo e i suoi fratelli Angelo e Agostino che presto si divideranno le responsabilità

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Un reparto della Lanfranchi alla fine dell'Ottocento

Agli albori della Prima Guerra Mondiale i bottoni Lanfranchi si vendono dalle Americhe all’India, dal Giappone alla Persia fino all’Australia, ma l’ingresso dell’Italia in guerra porta tutti al fronte costringendo a sostituire in azienda gli uomini con le donne. Anche i quattro fratelli maggiori sono arruolati, e soltanto dopo lunghe insistenze sarà possibile ottenere l’esonero di Gentile, il primogenito, che si ritroverà a gestire l’azienda col piccolo Gaetano, allora quindicenne.

Tra difficoltà e successi la Lanfranchi si affaccia agli anni 1930 e non gli sfugge il nuovo sistema di chiusura che arriva dall’America come alternativa ai bottoni: la zip o cerniera

Faranno bene a interessarsene e ad acquisire appena un anno prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale la milanese Società Anonima Italiana Lampo, che di lì a poco trasferiranno in fretta e furia a Palazzolo per salvarla dai bombardamenti sul capoluogo lombardo. Sarà la loro fortuna perché la guerra stroncherà l’approvvigionamento delle materie prime per i bottoni. I Lanfranchi quelle cerniere le faranno così bene che in Italia le chiameremo tutti Lampo grazie a loro.

Sarà Gaetano a garantire la continuità verso la terza generazione. La madre, religiosissima, gli ispira un grande senso di spiritualità che si tradurrà nell’età adulta in numerose opere di beneficenza, dal restauro della chiesa di Palazzolo, alle rette al seminario per le vocazioni giovanili. Ma Gaetano è anche sportivo e brillante, ha ereditato dai fratelli la passione per le automobili, possiede una Bugatti da corsa e gareggia in tutte le categorie di fuori bordo vincendo addirittura il Campionato Italiano nel 1932.

Non basta. Pratica pattinaggio, skeleton, bob a quattro. Durante un allenamento di skeleton esce di pista e si frattura parecchie costole. Sarà la convalescenza a Campiglio a fargli conoscere Tina Massardi. Ne chiede la mano e, detto fatto, sono sposi e genitori di quattro figli: due femmine e due maschi ai quali infonderanno l’amore per il lavoro e per lo sport.

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Giulio e Gaetano, quarta generazione dei Lanfranchi, dietro ai loro rispettivi genitori. Anni '90.

Saranno Giannantonio e Guido, i due maschi, a raccogliere l’eredità della seconda generazione e a dividersi i compiti per portare la Lanfranchi dal boom degli anni 1960 all’inizio del terzo millennio, facendo delle chiusure “lampo” un prodotto d’avanguardia sia tecnica che di stile. Saranno quindi Gaetano e Giulio, i figli di Giannantonio e Guido, a portare la Lampo nella quarta generazione. Non solo convincendo i genitori a non vendere a quel concorrente finlandese in un momento di mercato critico, ma unendo virtuosamente passato e futuro, tradizione e opportunità, facendo della chiusura lampo un accessorio di moda che fa la differenza, contribuendo all’Italian Style della moda globale che strizza l’occhio ai dieci figli e nipoti della quinta generazione.

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Stesso indirizzo da 137 anni, LAMPO by Ditta Giovanni Lanfranchi S.p.A. è dal 2021 Marchio Storico di interesse nazionale. Altrettanto storica è la responsabilità sociale che Gaetano e Giulio portano avanti aiutando dipendenti in difficoltà, assumendo persone bisognose e sviluppando la comunità locale. “Perché tutte le sere i conti con la nostra coscienza li facciamo sempre. E con questi conti non scendiamo mai a compromessi”.

In due parole: etica elegante.

 

Questa storia è un'anteprima assoluta del mio nuovo libro di 30 storie di impresa che uscirà a Settembre 2024, il terzo pubblicato dall'editore Guerini e Associati.
Stay tuned on LinedIN!