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Pesci e conigli sotto un cielo di stelle

Quinta di cinque figli di Pasquale Sargentini, pescivendolo di Civitanova Marche, Luisa conoscerà solo i fratelli Secondo e Nello, perché due moriranno prima della sua nascita. Non conoscerà neanche suo padre, morto all’improvviso quando lei ha pochi mesi. Saranno la madre e i fratelli ancora adolescenti a rimboccarsi le maniche per tirare alla fine di ogni mese, fino a permettere a Luisa di promettersi sposa ad un suonatore di flicorno di Assisi, Annibale Spagnoli dal quale Luisa prenderà il cognome che la renderà famosa.

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Dopo il servizio di leva che Annibale presterà in quel di Mantova, la coppia si stabilirà a Perugia dove Luisa ha messo gli occhi su una drogheria in vendita. La compreranno insieme alle competenze di un operaio esperto che insegnerà a Luisa a fabbricare confetti e ad Annibale a far funzionare i macchinari. Nasce così nel 1907 la Perugina, una drogheria trasformata in fabbrica stellata alla stessa velocità alla quale appassirà l’amore tra Annibale e Luisa (nella foto sotto in macchina con Armando, uno dei 3 figli avuti da Annibale). 

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Il nuovo amore con Giovanni Buitoni lenirà in parte la sequenza di perdite che Luisa subirà in pochi anni: la separazione, l'unica figlia femmina che morirà appena nata, la madre che morirà poco dopo e la sorella Gemma che si suiciderà per il dolore della morte della nipotina. Con Giovanni Luisa riuscirà però a esprimere tutta la sua creatività. Nasceranno così i due prodotti che segneranno per un secolo l’immaginario dolciario italiano.

Pensato per non sprecare granella e cioccolato che a fine giornata venivano buttati, nel 1922 vede la luce il Cazzotto, un cioccolatino a forma di pugno chiuso utilizzato dalla coppia di amanti per scambiarsi bigliettini d’amore che diventeranno la cifra distintiva di quello che presto cambierà nome per diventare il Bacio Perugina.

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Quattro anni dopo arriva l’alter ego femminile del Bacio, che deve il suo nome a Roxanne, l’amata di Cyrano de Bergerac. È la caramella Rossana, dura esternamente, morbida internamente, sempre vestita di rosso rubino dall’inconfondibile rumore quando viene scartata.

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Con Giovanni - terza generazione della dinastia imprenditoriale della pasta, il padre socio della prima ora di Perugina e lui artefice della sua trasformazione in impresa industriale - Luisa esprime appieno quel senso sociale di impresa che la porterà a reclutare più donne che uomini, complice la Prima Guerra Mondiale, a creare asili nido e spacci per fare la spesa dopo il lavoro, a favorire corsi di alfabetizzazione durante l’orario lavorativo, a introdurre il diritto all’allattamento e il congedo retribuito di maternità.

Ma a Luisa non basta e nel 1928 si lancia nella moda, specializzandosi nella lana dei conigli d’angora, non più uccisi o tosati come si faceva all’epoca, ma amorevolmente pettinati per ricavare la pregiata lana per i filati.
Un tumore alla gola se la porterà via a soli 57 anni, impedendole di vedere l’impulso e la declinazione che suo figlio Mario darà all’impresa Angora Spagnoli (rinominata Luisa Spagnoli in memoria della madre) costruendo intorno allo stabilimento una comunità autosufficiente, in cui la parte assistenziale e ricreativa sono considerate parti integranti del ciclo produttivo. Annibale trasformerà poi l’intuizione della nonna e le capacità del padre in un brand globale, consegnandola alla quarta generazione.

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A 28 anni sua figlia Nicoletta (foto sopra) metterà in un cassetto la laurea in Farmacia e la carriera iniziata negli Stati Uniti per raccogliere l’eredità paterna alla guida di un’azienda che oggi dà lavoro a 800 persone quasi tutte donne. Cavaliere del Lavoro dal 2003, DNA di quelli utili ad affrontare qualsiasi crisi all’insegna dell’impegno sociale con tutti gli stakeholders, Nicoletta Spagnoli ha traghettato con polso e sensibilità l’azienda di moda anche attraverso la pandemia, sfruttando al meglio la digitalizzazione con servizi personalizzati a distanza, vendite virtuali e home shopping per far sentire l’azienda sempre vicina ai suoi clienti.

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Mentre in Luisa Spagnoli è già entrata la quinta generazione rappresentata da Nicola, il figlio di Nicoletta, Perugina e Buitoni sono finite da tempo agli svizzeri di Nestlè, che cederanno parte dei prodotti Buitoni alla Newlat Food, ex-Parmalat rilevata dall’imprenditore salernitano Angelo Mastrolla attraverso la finanziaria svizzera TMT Finance.

Ha detto José Pepe Mujica: “Se lo sviluppo economico non ci rende anche felici, allora è un falso sviluppo.”