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Di genero in genero...

Chissà quanti pensano che Poltrona Frau con quella parola (Frau) che in tedesco significa "Signora" sia in qualche modo collegata alla Germania.

Ebbene Poltrona Frau di tedesco non ha davvero nulla, mentre quella “u” finale ne tradisce le origini da quell'isola il cui dialetto ha tante parole e cognomi che terminano con detta vocale. Ed è proprio il cagliaritano Lorenzo (Renzo) Frau, classe 1881, che dopo il servizio militare a Milano sposa Savina Pisati e si trasferisce a Torino, allora città nevralgica per la cultura italiana. Rappresentante di commercio prima e importatore di poltrone dall'Inghilterra poi, nel 1912 Renzo fonda il suo laboratorio artigianale: Poltrona Frau.

Sopravvissuto alla Prima Guerra Mondiale, negli anni ‘30 il marchio che porta il suo nome è già uno status symbol, e la poltrona Vanity Fair un icona dell'art déco, realizzata in 21 ore di lavoro, in pelle con imbottitura di crine vegetale, su una struttura in faggio stagionato.

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Renzo non vedrà però gli sviluppi della sua creatura perché muore prematuramente a 45 anni. Sarà Savina a scoprirsi imprenditrice e a portare l’azienda a diventare fornitore ufficiale della famiglia reale italiana, ad arredare gli interni dell'Expo di Torino ed il sontuoso transatlantico Rex (nella foto) nel 1928, e nel 1930 il Parlamento Italiano.rex

Dagli anni ’40 la guida passa di mano a Roberto Canziani, marito di Ada Luisa, la figlia di Frau, che la Seconda Guerra mondiale e doti imprenditoriali non brillanti – nonostante la sigla di collaborazioni del calibro di Pininfarina, Pirelli e Ferrari - costringeranno a consegnare l’azienda traballante a Nazareno Gabrielli (che forniva i pellami attraverso la Conceria del Chienti ed è fra i creditori).

Anche qui è il genero a prenderla in mano, ma Franco Moschini (marito di Isabella Gabrielli) i numeri li ha tutti e rilancia l’azienda – dopo averla trasferita a Tolentino nelle Marche portando dal Piemonte un unico dipendente, un abilissimo tappezziere – facendo firmare tanti progetti alle matite geniali di Gio Ponti, Mimmo Castellano, Gae Aulenti o Marco Zanuso per citare solo alcuni dei nomi famosi che sdoganeranno anche il ritorno ai materiali ricchi come il cuoio. A Franco (nella foto) il ruolo di principe consorte però va stretto e nel 1990 rileva l’azienda, avviando il processo di internazionalizzazione e firmando l’arredo del Piccolo Teatro di Milano e dell'Europarlamento a Strasburgo.

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Inizia anche la stagione delle acquisizioni (Gebrüder Thonet e Gufram) che attirerà l’interesse del fondo di private equity Charme Investments (liquidato nel 2019), in cui uno dei principali azionisti è la famiglia di Luca Cordero di Montezemolo e tra gli altri soci importanti ci sono Diego Della Valle (Tod’s), Isabella Seragnoli (la “Signora dei brevetti", presidente di Coesia, holding di partecipazioni industriali nel settore delle macchine automatiche e azionista unico di G.D spa, leader mondiale nelle macchine automatiche per la produzione e il confezionamento di sigarette), Nerio Alessandri (Technogym) e Giorgio Marsiaj (SABELT S.p.a., azienda leader nella produzione di sedili sportivi per auto di alta gamma). Sotto il private equity dal 2003, nasce il Gruppo Poltrona Frau che con i brands stellari Cassina e Cappellini verrà quotato nel 2006, ma passerà ancora una volta di mano nel 2014.

E’ la volta dell’americana Haworth, sede a Holland nel Michigan, 2 miliardi di dollari di fatturato e firma mondiale nella progettazione e produzione di ambienti di lavoro flessibili e sostenibili. Haworth Inc, azienda familiare fondata nel 1948 e presieduta da Matthew Haworth, è guidata dall'italiano Franco Bianchi (nella foto), genero (neanche a farlo apposta) del fondatore, che ha voluto garantire a Poltrona Frau l’identità italiana, mantenendo la sede a Tolentino nelle Marche ed il gruppo dirigente, con la presidenza a Moschini (che ha poi lasciato all'ex amministratore delegato Dario Rinero).

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