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Reggio Calabria - Miami, solo andata

A 6 anni perde la sorella maggiore, Fortunata detta Tina di soli 12 anni. Giovanni (nella foto bambino) annega il lutto nei disegni delle dive del cinema con cui riempie i quaderni di scuola, tanto che non finisce il liceo.

Sua sorella Donatella diventa la sua musa. Di giorno le cuce vestiti nella sartoria di mamma Franca. La sera la veste per ore per portarla a ballare rubando l’auto di papà Antonio. Donatella ha 12 anni, Gianni 21.

Sognano Hollywood, ma vivono a Reggio Calabria. Ci vorrebbe un miracolo.

A 1300 km a Nord un tale Paolo Greppi deve fare i conti con l’uscita del suo stilista, nientemeno che Walter Albini. Può essere la fine del marchio novarese Callaghan (oggi Zamasport), ma Paolo ha un’idea folle: affidarsi ad un giovane senza esperienza. Vuole il parere della cliente di cui si fida di più. È in Calabria. Si chiama Franca che gli suggerisce suo figlio. È il 1972 e Gianni vola al Nord. Ha 26 anni.

In soli 5 anni presenta la prima collezione che porta il suo nome. Suo fratello Santo è in prima fila, seduto vicino a Claudio Luti, il patron di Kartell. Scatta qualcosa e i 3 si mettono insieme: nasce Versace.

Pioniere nelle collaborazioni con fotografi e top model (un’idea di Donatella) e nell’uso del metallo tra spille e oroton, le sue stampe psichedeliche firmeranno la società illimitata degli anni Ottanta. Conquisterà da Liz Taylor a Nelson Mandela, renderà sexy e pragmatica Lady D quanto fragile e romantica Madonna (togliendole le tette-razzo di Jean-Paul Gautier).

I-tre-fratelli-Versace-con-il-padre-a-Reggio-Calabria-nel-1977.-Photo-Alfa-CastaldiNella foto di Alfa Castaldi: Santo, Donatella e Gianni Versace col padre a Reggio Calabria nel 1977

Ma il destino se lo porta via a soli 51 anni per mano di un serial killer e gigolò italo-filippino che lo fredda davanti alla sua casa di Miami. Santo e Donatella non hanno tempo per il dolore e prendono le redini dell’azienda.

Resistono 20 anni, ma la feroce competizione del settore li porta a cedere nel 2018 al colosso Capri Holdings di un certo Karl Anderson, meglio noto come Michael Kors dopo aver cambiato nome e preso il cognome del secondo marito della madre. Michael lancia la sua prima collezione nel 1981 ma in 12 anni finisce in bancarotta. Non si scoraggia. Insegue i suoi sogni per altri 10 anni. Oggi fattura quasi 6 miliardi $ e con Versace, Jimmy Choo ed il marchio che porta il suo nome veste da Nicole Kidman a Michelle Obama.

Ha detto Lao Tzu: “Impara a scrivere le tue ferite sulla sabbia e a incidere le tue gioie nella pietra”.