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Città invisibili

 

Quando il papà carabiniere lascia l’Arma e la sua Palermo per mettersi a fare il rappresentante di vestiti, gli danno tutti del matto. Ancor più quando il boom degli Anni ’60 gli fa lasciare anche quel lavoro per comprare un tornio e mettersi a produrre bottoni. Sarà invece la sua fortuna, almeno finché i bottoni non verranno soppiantati dalle cerniere lampo. Ma intanto è riuscito a dare un futuro a suo figlio che a Genova si laurea in architettura.

Sono gli spensierati anni ’80, ma Mario le estati le impiega per andare a imparare a fare i modelli. Lo fa nello studio di un certo Renzo Piano dove insieme alla futura archistar viene preso sotto l’ala di Giancarlo De Carlo. Il primo gli insegnerà a superare i limiti, il secondo la pazienza, l’ascolto e un’ossessiva sensibilità alla relazione col territorio.

Quando si lasceranno nella Parigi dove intanto si sono trasferiti, Renzo Piano lo aiuterà ad avviare il suo studio dandogli i mobili per arredarlo e un contratto part-time per sopravvivere i primi tempi.

Nasce così, professionalmente, Mario Cucinella che farà della rivalutazione e dello sviluppo delle aree interne la cifra dello studio MC A (Mario Cucinella Architects) che stabilirà definitivamente a Bologna.

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Intenzionato a sviluppare e divulgare i temi legati alla progettazione ambientale e alla sostenibilità in architettura, nel 2012 ha fondato il Building Green Futures, un’organizzazione no-profit per valorizzare il connubio ambiente-tecnologia nei paesi in via di sviluppo.

Nel 2015 ha fondato SOS - School of Sustainability, un acceleratore della formazione per neolaureati.

Nel 2019 il colpo di genio: la casa a zero spreco e rifiuti fatta di argilla e stampata in 3D, adattabile al clima dell’Amazzonia come a quello dell’Alaska. La chiama TECLA, una delle città immaginarie descritte da Italo Calvino ne “Le città invisibili”.

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Un progetto tutto italiano realizzato in provincia di Ravenna con la tecnologia italiana della WASP (l’acronimo prende ispirazione dalla vespa vasaio che modella con il fango il proprio nido di Massimo Moretti) e pensato per offrire un riparo a persone in qualsiasi condizione economica.

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Ha detto Marshall McLuhan: “Non ci sono passeggeri sulla nave spaziale Terra. Siamo tutti parte dell’equipaggio.”

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(foto credits: MC A e ricerca Google)