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Presi per la gola

Nella bottega dove produce torroni e mostarde si usano ancora le lampade a olio. È il 1836. Ci vorranno ancora 50 anni perché l’elettricità arrivi a Cremona e allora Enea Sperlari diventa il primo imprenditore a fare della produzione artigianale un’industria.

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A fine Ottocento impiega oltre il 20% della manodopera locale mentre la sua fabbrica conta già 20 caldaie.

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La mostarda e quello squisito torrone ancora caldo finiscono direttamente sui banchi della drogheria che gli Sperlari gestiranno per due generazioni. Ci entreranno palati illustri, da quello di Giuseppe Verdi a quelli della Real Casa Savoia.

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Gli Sperlari superano la Prima Guerra Mondiale, ma allo scoccare dei cento anni di vita cedono ad una famiglia di Novi Ligure che per generazioni aveva venduto torroni e mostarde di propria produzione al mercato cittadino prima di buttarsi sul cioccolato: i Pernigotti.

E proprio dalle confezioni regalo dei cioccolatini nascerà il lussuoso cofanetto di caramelle col quale il nome Sperlari entrerà nell’inconscio collettivo (vedi pubblicità nella foto).

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Durerà meno di 50 anni perché anche i Pernigotti venderanno nel 1981.

Seguirà una girandola di passaggi di mano che porteranno sotto il tetto SPERLARI anche i marchi GALATINE (la famosa caramella al latte inventata nel 1956 dai lodigiani Polenghi) e SAILA (fondata nel 1937 in Abruzzo come Società Anonima Industriale Liquirizia Abruzzese). Tutti riconosciuti nel 2021 Marchi Storici di interesse nazionale.

Acquisito nel 2017 dall’azienda familiare tedesca Katjes, Sperlari è oggi il secondo gruppo italiano delle caramelle (dietro a Perfetti Van Melle) ed uno dei più longevi nomi del settore dolciario con 185 anni di storia.

Ha detto Luciano De Crescenzo: “Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla”.